Le torri del Duomo di Cefalù (Basilica Cattedrale della Trasfigurazione”).

Le torri, posizionate ai lati del prospetto principale dell’edificio, sono di forma quadrangolare e conferiscono alla struttura la figura tipica di una fortezza, sono caratterizzate da particolari merlature e fregi simbolici che sembrerebbero riferirle l’una al potere spirituale del Vescovo e l’altra al potere temporale del Re.

 

Storia del Duomo di Cefalù e delle sue torri

La costruzione dell’edificio religioso cominciò nel 1131, per volontà del primo Re di Sicilia, Ruggero II. L’intenzione della casata normanna, infatti, era quella di rendere la chiesa un mausoleo di famiglia, come confermato dalla edificazione – nel 1145 – di due sarcofagi da collocare nei bracci laterali del transetto, uno dei quali destinato ad accogliere la sua salma. Tutto ciò non avvenne, perché la morte del sovrano (avvenuta nel 1154) trovò impreparati i lavori di costruzione, limitati per il momento soltanto alla parte presbiteriale.
La morte di Ruggero II determinò anche un forte rallentamento nella costruzione del Duomo, tant’è che Federico II – ignorando la volontà del suo predecessore – fece trasferire a Palermo i due sarcofagi inizialmente progettati per la chiesa. Fu solo dopo diversi decenni, e in seguito a rilevanti modifiche nell’architettura originale, che la chiesa venne finalmente ultimata: si ha memoria della sua consacrazione, nel 1267, da parte del cardinale Rodolfo di Albano.

Dell’originario contesto medievale restano pressoché intatte le due torri campanarie, che restituiscono una immagine molto simile a quella di un castello, piene come sono di monofore e bifore, nonché di feritoie. Tra le due torri, a partire dal 1471, venne costruito il portico a tre arcate, che circonda il bellissimo portale in marmo bianco costruito già nella metà del XII secolo; la facciata che sovrasta il portico, invece, è decorata con due serie di archi, interrotti da una grande finestra centrale. Per quanto riguarda gli interni, invece, bisogna segnalare la rimozione (tra il 1925 e il 1932) degli altari costruiti nei secoli XVI e XVII, rendendo le pareti laterali completamente spoglie.

 

Duomo di Cefalù: invito alla visita

Oltre all’innegabile bellezza dall’esterno del Duomo di Cefalù (Basilica Cattedrale della Trasfigurazione”), dominata soprattutto dalle due torri del Duomo, a colpire durante una visita a questo edificio è anche la ricchezza degli interni. A catturare l’attenzione sono, innanzitutto, i mosaici bizantini che sono stati impiegati per il rivestimento delle pareti del presbiterio, ma anche le architetture ardine dell’abside e della volta.

Lungo i registri e le pareti vi sono poi altre raffigurazioni celebri, come la Vergine Madre circondata dai quattro Arcangeli, nonché gli Apostoli e i Profeti, alcuni padri della Chiesa e Santi guerrieri appartenenti sia alla Chiesa d’Occidente che a quella d’Oriente. Secondo quanto riportato da un’epigrafe, i mosaici dovrebbero essere stati eseguiti nel 1148, anche se vi è concordia fra gli esperti nel ritenere che questa data si riferisca solo a quelli posti nell’abside e nella volta, mentre gli altri dovrebbero essere più tardi.

Notevole è anche il contrasto con lo stile bizantino rappresentato dalle pitture arabe della prima metà del XII secolo che adornano il soffitto in legno della navata centrale, un esempio molto raro e sopravvissuto di arte islamica nell’isola.
Tra le altre meraviglie custodite all’interno dell’edificio vi sono la Croce di Legno, costruita probabilmente da Guglielmo da Pesaro tra il 1460-1465; la Madonna con Bambino, statua realizzata dal Gagini nel 1533; ma anche opere contemporanee, come le vetrate (costruite e installate nell’arco degli anni Ottanta e l’inizio dei Duemila) e l’altare in bronzo laminato d’oro zecchino del 1992.

La meraviglia architettonica e artistica racchiusa di questo luogo è immensa: oltre alla bellezza in sé dell’edificio, occorre notare anche quanto la stessa fisionomia della chiesa e delle sue immense torri trasformi e avvolga tutta la città, divenendone quasi il simbolo. Non a caso, nel 2015 il Duomo di Cefalù è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. 

La figura dominante in tutta la Cattedrale è quella del Cristo Pantocratore che, dall’alto dell’abside, con vari dettagli è rappresentato in una splendida sintesi cristologica: Egli è il Re, il Sacerdote e il Profeta. La regalità di Cristo è indicata nel nimbo gemmato, la sua dignità sacerdotale è significata dalla stole verde che scende dal suo omero destro, e il suo carattere profetico è rappresentato dal libro aperto.